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Archivio Etnomusicologico "Giorgio Vezzani" - Il Cantastorie

Profilo biografico

Giorgio Vezzani

Appassionato di jazz, studioso e cultore delle tradizioni e dello spettacolo del mondo popolare, Giorgio Vezzani (Reggio Emilia, 1937) ha fondato e diretto la rivista “il Cantastorie” dal 1963 al 2011, contribuendo a documentare e diffondere la conoscenza di un prezioso patrimonio culturale attraverso la voce e le testimonianze dei diretti protagonisti.

Il suo interesse per la cultura del mondo popolare e in particolare per la musica nelle sue varie espressioni di spettacolo, nasce e si sviluppa tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ‘60, grazie dapprima agli scritti dell’etnomusicologo Roberto Leydi e poi al contatto diretto con i cantastorie, che rispondono con interesse all’indagine avviata da Vezzani nel 1961 sulla loro professione. Proprio su loro impulso, primi fra tutti Lorenzo De Antiquis, presidente dell’AICA Associazione italiana Cantastorie, e Marino Piazza, nasce l’idea di utilizzare le testimonianze e il materiale raccolto per una pubblicazione periodica: nel dicembre del 1963 vede così la luce il primo numero (in ciclostile) de “Il Cantastorie. Rivista di folklore e tradizioni popolari”: i primi collaboratori della rivista sono gli stessi cantastorie con i testi dei canzonieri e dei fogli volanti, ma anche con interventi sui problemi professionali della loro categoria.

L’incontro e l’amicizia con Leydi, allora collaboratore delle “Edizioni Avanti”, in concomitanza con il trasferimento di Vezzani a Milano per lavoro dal 1963 al 1967, segnano un periodo importante per la sua “formazione” metodologica. In un periodo di grandi fermenti per gli studi sulla cultura del mondo popolare, la città lombarda si pone al centro di questo rinnovato interesse che ruota intorno all’etnomusicologia, disciplina relativa allo studio delle tradizioni musicali prevalentemente orali. In particolare si va affermando una nuova metodologia di ricerca sul campo che presta attenzione a coloro che si fanno continuatori delle forme espressive della cultura popolare. A Milano Vezzani ha la possibilità di conoscere studiosi, cantanti e musicisti della scena nazionale e internazionale, assiste a convegni, seminari e laboratori, rassegne e spettacoli teatrali, molti dei quali curati e organizzati da Leydi e circuitanti in diversi casi intorno al “Nuovo canzoniere italiano”, di cui Vezzani stesso fa parte. 

Nello stesso periodo inizia la sua esperienza di “ricerca sul campo” volta sostanzialmente a documentare sulla rivista l’attività oltre che dei cantastorie, delle compagnie del Maggio e del teatro d’animazione, le altre due forme di spettacolo popolare di cui maggiormente tratterà la rivista. Vezzani instaura uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione con Romolo Fioroni del Monte, autore di Maggi a Costabona, direttore e regista della Società del Maggio Costabonese: tra il 1965 e il 1982 condurranno insieme studi e ricerche sul campo (utilizzando registratori a bobine Philips e Geloso) relativi sia alla tradizione del Maggio sia lirico che drammatico, sia ad altre forme di cultura popolare dell’Appennino emiliano, soprattutto reggiano e modenese, quali canti, ballate, poesia popolare e dialettale, satire, etc.

Vezzani incontra anche i protagonisti del teatro d’animazione: la sua rivista dà voce ben presto anche a burattinai, marionettisti e pupari, ai loro teatri e compagnie, continuatori di una tradizione antica e profondamente radicata nel mondo popolare. Nel 1979 dalla collaborazione del “Cantastorie” con il “T.S.B.M Teatro Setaccio Burattini e Marionette” di Otello Sarzi, nasce l’Associazione “Ribalte di Fantasia”, che a partire dal 1988 indirà il Premio “Ribalte di Fantasia” riservato a copioni inediti del teatro dei burattini. Nel tempo il Premio ha poi rivolto l’attenzione anche ad altri aspetti del teatro dei burattini: nuove produzioni, giovani autori, riconoscimenti alla carriera, iniziative sorte nell’ambito di istituzioni per anziani e per disabili, corsi di formazione professionale.

“Il Cantastorie” dà conto inoltre delle rassegne di almanacchi, calendari e lunari: è questo il terreno su cui alla metà degli anni Settanta prende avvio la lunga e proficua collaborazione con Gian Paolo Borghi, che nel 1978 farà parte del primo Comitato di redazione della rivista insieme a De Antiquis, Fioroni e lo stesso Vezzani. Negli ultimi anni la rivista vive ancora grazie all’impegno dei suoi storici collaboratori, che costituiscono nel 1999 l’associazione culturale “Il treppo”. Nel 2011 Giorgio Vezzani decide di concludere l’esperienza redazionale della rivista (con un’appendice di due volumi con CD dal titolo “quellodelcantastorie” pubblicata nel 2012), senza però interrompere la sua attività di ricerca: attualmente cura il sito web “Quello del Cantastorie” - www.quellodelcantastorie.it

Durante tutta la sua attività ha collaborato a diverse riviste e quotidiani e ha curato la realizzazione di dischi, mostre e libri di saggi e di ricerca: tra questi si segnalano con Romolo Fioroni, il disco pubblicato dalla Cetra e prodotto da Otello Profazio nel 1978 Riverita e colta udienza. Teatro popolare dell’Appennino tosco-emiliano e Vengo l’avviso a dare. Appunti per una bibliografia della drammatica popolare (1983); con Gian Paolo Borghi, Ascoltate in silenzio la storia. Cantastorie e poeti popolari in Romagna dalla seconda metà dell’800 ad oggi (1987), C’era una volta un “treppo”… Cantastorie e poeti popolari in Italia settentrionale dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta (due volumi, 1988), Il repertorio dei cantastorie Dario Mantovani e Nadir Bernini ovvero della Compagnia Canzonettistica ‘Taiadela’ (2008), Sigfrido Mantovani un suonatore ambulante attraverso il ‘900 (2011 con CD).

Per approfondire:

• Vezzani, Giorgio. "Quellodelcantastorie". Appunti per la storia di una rivista: Il Cantastorie, 1963-2011, vol. I, Associazione culturale “Il Treppo", Reggio Emilia, 2012
• Vezzani, Giorgio. Autobiografia, in Erreffe. La ricerca folclorica, n. 73, Grafo, 2018, pp. 139-143


Caricature e fotografie di Giorgio Vezzani

  

1. Sergio Terzi detto Nerone (1939), Luzzara, 1987:
«allora lavoravo alla Cassa di Risparmio, Tesoreria del Comune. Ero allo sportello: avendo visto il soggetto, mi ha fatto omaggio della sua arte!»

2. Costabona, trattoria del Maggio, 15 agosto 2014, foto di Paolo Simonazzi